sabato 15 febbraio 2014

730

Il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati. Utilizzare il modello 730 presenta alcuni vantaggi:
  • è semplice da compilare e non richiede l’esecuzione di calcoli
  • il contribuente non deve trasmetterlo personalmente all’Agenzia delle Entrate perché a questo adempimento ci pensano, a seconda dei casi, il datore di lavoro o l’ente pensionistico o l’intermediario abilitato (Caf e iscritti agli albi dei dottori commercialisti ed esperti contabili e dei consulenti del lavoro)
  • il rimborso dell’imposta arriva direttamente in busta paga (luglio) o con la rata della pensione (agosto o settembre)
  • se dall’elaborazione del 730 emerge un saldo a debito, invece, le somme vengono trattenute direttamente in busta paga (luglio) o dalla pensione (agosto o settembre).
Se lo stipendio o la pensione sono insufficienti per il pagamento di quanto dovuto, la parte residua, maggiorata degli interessi mensili (0,40%), viene trattenuta dalle competenze dei mesi successivi.
Il contribuente può anche chiedere di rateizzare in più mesi le trattenute, indicandolo nella dichiarazione; per la rateizzazione sono dovuti gli interessi nella misura dello 0,33% mensile.
Dal 2014, l’Agenzia delle Entrate, entro il mese di dicembre (oppure entro sei mesi dalla data della trasmissione del modello, se questa è successiva alla scadenza del 30 giugno), effettua dei controlli preventivi, anche documentali, sulla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia in caso di rimborso complessivamente superiore a 4.000 euro, anche determinato da eccedenze d’imposta derivanti da precedenti dichiarazioni. Il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall’Agenzia delle Entrate.

Il modello 730 può essere utilizzato per dichiarare le seguenti tipologie di reddito:

  • redditi di lavoro dipendente
  • redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (per esempio, i redditi percepiti dai co.co.co e dai lavoratori a progetto)
  • redditi dei terreni e dei fabbricati
  • redditi di capitale
  • redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva (per esempio, i redditi derivanti dallo sfruttamento economico di opere dell’ingegno)
  • alcuni dei redditi diversi (per esempio, i redditi di terreni e fabbricati situati all’estero)
  • alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata (per esempio, i redditi percepiti dagli eredi e dai legatari).

domenica 9 febbraio 2014

sistema fiscale russo

L'ordinamento fiscale russo è disciplinato attualmente nelle parti I e II del codice tributario della Federazione russa e dalla legge federale "Delle imposte e dei tributi" del 9 luglio 1999, entrata in vigore il 10 dicembre 2001 e mirata a razionalizzare il sistema fiscale. Il sistema fiscale della Federazione russa prevede tre livelli di imposizione: federale; regionale; locale. Nel caso di designazione di un tributo come "regionale" o "locale" le amministrazioni pubbliche dei livelli inferiori hanno la facoltà di modificare le procedure di riscossione e le aliquote.

L'imposta sul reddito delle persone fisiche
In Russia, ai fini fiscali, vige il principio del world wide principle in base al quale i residenti sono soggetti a imposizione sul reddito ovunque prodotto mentre per i non residenti l'imposizione è limitata soltanto ai redditi prodotti nel Paese. Soggetti passivi d'imposta sono sia i soggetti residenti che i non residenti. Secondo la legislazione russa si considera fiscalmente residente il soggetto che ha soggiornato nella Federazione per almeno 183 giorni, anche non consecutivi, nell'anno fiscale ed è di nazionalità russa.

Soggetti residenti
Al fine del calcolo dell'imposta dovuta devono essere sottratte dalla base imponibile e dall'imposta lorda le deduzioni e le detrazioni previste dalla legge. In particolare, la legge attribuisce al contribuente residente la facoltà di dedurre dalla base imponibile talune spese. L'agevolazione spetta unicamente per quelle tipologie di reddito per le quali l'aliquota d'imposta è pari al 13 per cento. Le deduzioni non utilizzate in un anno non possono essere indicate nella dichiarazione dell'anno successivo. Le deduzioni spettano tra l'altro per le donazioni ad organizzazioni caritative, per le spese mediche, i figli a carico,  gli interessi sui mutui per gli acquisti immobiliari. I contribuenti devono presentare ogni anno una apposita dichiarazione dei redditi. Le dichiarazioni dei redditi devono essere consegnate ogni anno personalmente o tramite un rappresentante all'Ispettorato fiscale locale (presso il luogo della propria registrazione in Russia). Il contribuente può scegliere di calcolare le imposte dovute e presentare la dichiarazione su base mensile. Le categorie reddituali si suddividono nelle seguenti categorie: reddito da lavoro dipendente; reddito d'attività d'impresa e autonomo; reddito da investimenti; reddito da capital gain.

Il reddito da lavoro dipendente
Il reddito da lavoro dipendente e le altre remunerazioni sono soggetti ad una aliquota del 13 per cento mediante un sistema di trattenute operate direttamente dal datore di lavoro. In caso di assicurazioni obbligatorie per legge ovvero di assicurazioni mediche per piani pensionistici entro un limite quantitativo pro-capite all'anno, i contributi assicurativi o quelli per il piano pensionistico versati dal datore di lavoro non costituiscono reddito imponibile per il lavoratore. I premi sull'assicurazione sulla vita, invece, versati dal datore di lavoro sono tassati in capo al lavoratore.

Il reddito da attività d'impresa
Il reddito da attività d'impresa è, in genere, tassato sulla differenza tra ricavi meno costi relativi. Tuttavia, un imprenditore individuale può optare per una deduzione di tipo lump-sum sul 20 per cento del reddito percepito.

Il reddito da lavoro autonomo
La base imponibile è pari alla differenza tra entrate ed uscite relative. A differenza delle spese effettive deducibili integralmente, per taluni redditi da lavoro autonomo, un contribuente può applicare deduzioni lump-sum, variabili a seconda del reddito percepito tra il 20 e il 40 per cento.

Il reddito da investimenti
I dividendi percepiti da società residenti sono soggetti a una ritenuta finale del 9 per cento. Non sono previste deduzioni o detrazioni a fronte di reddito da investimenti. Gli interessi bancari sono, in genere, esenti. E' prevista, comunque, una ritenuta del 35 per cento sull'interesse che eccede il tasso di interesse stabilito dalla banca centrale.

Il reddito da capital gain
I capital gain percepiti nell'ambito dell'attività d'impresa confluiscono nella determinazione di tale reddito. Il reddito da alienazione di un bene immobile è esente se esso è detenuto da almeno tre anni. Nel caso di possesso per meno di tre anni è comunque presente una deduzione di un milione di rubli per gli immobili residenziali e 250 mila per gli altri tipi di immobile.  Il reddito da capital gain è generalmente sottoposto a ritenuta d'imposta alla fonte. Il capital gain sull'alienazione di titoli e strumenti derivati su titoli è tassato tranne per alcune tipologie acquistate dal 1 gennaio 2011 e posseduti per almeno cinque anni.

I redditi esenti
Alcuni tipi di remunerazione sono espressamente esclusi dalla definizione di reddito imponibile, come lo stipendio pagato alle persone fisiche residenti quali i direttori generali di società straniera, le pensioni e i rimborsi spese anche se sono previste restrizioni alle spese di trasferta.

Soggetti non residenti
Il reddito di fonte russa erogato a persone considerate fiscalmente non residenti nella federazione è assoggetto ad imposizione relativamente ai: dividendi e interessi pagati da una società residente, imprenditore individuale ovvero da una stabile organizzazione di una società non residente; royalties se il diritto sottostante è utilizzato in Russia; il reddito derivante da atti di disposizione di beni immobili/mobili situati in Russia; il reddito derivante dalla vendita di azioni o altri titoli se l'alienazione avviene in Russia; il reddito da lavoro dipendente se questo è svolto nel Paese; gli emolumenti erogati a direttori se la società è residente in Russia; i benefits riconosciuti dalle disposizioni in vigore; qualsiasi altro reddito non menzionato se l'attività principale è stata svolta nel Paese. I redditi percepiti da un soggetto non residente sono assoggettati all'imposta del 30 per cento, ad eccezione dei dividendi percepiti che scontano una ritenuta alla fonte del 15% e delle royalty e degli interessi che scontano una ritenuta alla fonte pari al 20%. L'imposta è, in genere, trattenuta a titolo d'imposta. Non sono previste per i soggetti non residenti alcuna forma di deduzione o di detrazione.

L'imposta sul reddito sulle società
Una società è considerata fiscalmente residente in Russia se è qui costituita e registrata, se la sede amministrativa è in Russia, ovvero se svolge nel Paese la propria attività attraverso una stabile organizzazione. Dal 1 gennaio 2009, l'aliquota in capo alle società è pari al 20 per cento (ripartito fra i vari livelli di imposizione: 2 per cento al governo federale e il 18 per cento a quello regionale). Alle regioni è data la possibilità di ridurre la propria aliquota del 4,5% rispetto a tale massimo.Trimestralmente devono essere effettuate delle dichiarazioni intermedie sulla base delle quali sono effettuati i pagamenti mensili mentre il saldo è versato con la dichiarazione annuale. In generale la dichiarazione annuale deve essere presentata entro il 30 marzo dell'anno successivo al periodo di imposta di riferimento. La normativa riconosce come deducibili non soltanto i costi di gestione ordinaria sopportati dalla società, ma anche vari generi di perdite originati da eventi straordinari, quali ad esempio: sopravvenienze passive relative a esercizi precedenti rivelatisi nel periodo contabile attuale; furti; perdite dovute all'interruzione dell'attività; perdite dovute all'interruzione dipendenti da cause esterne alla società stessa; scarsità di materie prime che abbia comportato il ridimensionamento della produzione; perdite dovute a disastri naturali, incendi, incidenti, ed altre situazioni di emergenza; perdite su cambi.
A partire dal 2012 è prevista la possibilità di consolidare i redditi delle imprese appartenenti a gruppi purchè questo superi complessivamente determinati livelli dimensionali.

Il calcolo degli ammortamenti deducibili
A partire dal 1° gennaio 2002 è entrata in vigore una nuova procedura per il calcolo degli ammortamenti deducibili, innovativa rispetto alla precedente. Le nuove norme prevedono la possibilità di scegliere fra il metodo lineare ovvero quello non lineare (a quote variabili). Con questo sistema le immobilizzazioni sono classificate in 10 categorie, secondo la durata della loro vita utile, in linea con la classificazione delle immobilizzazioni approvata dal Governo russo. I beni immateriali sono ammortizzabili lungo l'intera vita utile. Qualora questa non sia determinabile, il periodo di ammortamento ai fini fiscali e stabilito in 10 anni. L'ammortamento è calcolato su base mensile.
 
L'imposta sul valore aggiunto
L'imposta sul valore aggiunto si applica sulla vendita di beni e servizi effettuati nella Federazione Russa, sull'importazione in essa di beni, nonché sul consumo di beni e servizi. Le esportazioni e i servizi ad esse connessi sono invece esenti Iva. Sono inoltre previsti altri beni e servizi che non comportano l'assoggettamento ad imposta, quali ad esempio, i servizi sanitari, l'affitto immobiliare, i contratti assicurativi, i servizi del settore creditizio nonché la compravendita di appezzamenti di terreno. Si considerano invece soggetti passivi Iva tutte le società e gli imprenditori individuali residenti, nonché le società non residenti che svolgono attività imprenditoriale in Russia attraverso una stabile organizzazione, o comunque una filiale o un ufficio di rappresentanza che svolga attività commerciale. Possono chiedere di essere esentati dall’applicazione dell’IVA i soggetti che hanno volume d’affari inferiore ai 2 milioni di rubli.
E' prevista un'aliquota standard, pari al 18 per cento mentre per i prodotti alimentari di base, gli articoli per l'infanzia, i farmaci, la stampa periodica e i libri è prevista una aliquota del 10 per cento. La base imponibile Iva è costituita dal prezzo dei beni venduti e dei servizi prestati, mentre per le donazioni si fa riferimento allo specifico valore di mercato. Infine, sempre in merito all'Iva sono previsti gli ordinari obblighi formali di registrazione sia sul fronte delle vendite che degli acquisti nonché il pieno rispetto dei consueti adempimenti di liquidazione e dichiarativi.
 fonte:fisco oggi

domenica 2 febbraio 2014

NUOVA PATENTE DI GUIDA DAL 2013

Da oggi ci vorrà la patente per prendere la patente. Le vecchie 9 categorie saranno scorporate in 15, tra categorie principali e sottocategorie (AM; A1; A2; A; B1; B; BE; C1; C1E; C; CE; D1; D1E; D; DE), che permetteranno all’Italia di adattarsi alle direttive europee.
Il decreto legislativo 59/2011 ha apportate delle modifiche nette alle regole per ottenere la licenza di guida, attenendosi alla direttiva europea 2006/126 e 2009/133, con lo scopo di migliorare il livello di sicurezza stradale, la formazione dei conducenti e ad armonizzare e facilitare la libera circolazione di merci e persone in Europa.
Una “rivoluzione” necessaria da tempo, ma a cui siamo arrivati solo oggi.
Cosa cambia effettivamente con la nuova patente?

Chi ha ottenuto la patente di guida entro il 18 gennaio non sarà soggetto a nessuna modifica, le licenze ottenute entro questa data conserveranno la loro efficacia. Invece chi vorrà ottenere la patente di guida da oggi dovrà prendere in considerazione alcune novità. La più corposa riguarda le sottocategorie, che permetteranno ai cittadini di guidare solo una parte dei veicoli appartenenti alla categoria principale.
Scompare il vecchio “patentino” o più correttamente il CIGC (Certificato d’Idoneità alla Guida di un Ciclomotore ) che viene sostituito dall’esordiente categoria AM, una vera e propria patente riconosciuta a livello europeo. I corsi per conseguire la patente AM non saranno più impartiti dalle scuole, quindi il ragazzo si potrà presentare all’esame da privatista o seguendo un corso presso le autoscuole (non obbligatorio). Esame che a parità di domande del vecchio patentino richiederà un errore in meno, in modo da innalzare la preparazione dei giovani piloti.
La patente di categoria A, necessaria per poter guidare le moto, si scinde in due sottocategorie in modo da permettere un “accesso graduale” alle moto più potenti. La patente A1 si potrà conseguire al sedicesimo anno di età e permetterà di guidare moto di cilindrata inferiore i 125cc, mentre la nuova patente A2 permettere ai maggiorenni di guidare moto fino a 35kW. Per sostenere l’esame della patente A, che come in passato permette di guidare moto senza limitazione, bisognerà avere 20 anni e avere la patente A2 da almeno due anni, in caso contrario bisognerà attendere i 24 anni.
La patente di categoria B, necessaria per guidare le auto, sarà affiancata dalla patente B1 che sarà necessaria per guidare le microcar con massa superiore i 400 Kg e sarà conseguibile al compimento dei 16 anni. Per i veicoli elettici la massa consentita non comprende il peso delle batterie e il veicolo non deve sviluppare una potenza massima superiore i 15kW.
Anche la categoria C (necessaria per i camion) e la D (autobus) avranno una sottocategoria, che permetterà anche ai più giovani di guidare questo tipo di veicoli. Lapatente C1 potrà essere conseguita a 18 anni mentre per la C bisognerà attendere i 21, mentre l’esame per la patente D1 si potrà sostenere a 21 anni per poi passare alla D compiuti i 24 anni.
Le categorie di patente che integrando la lettera “E” offrono di applicare alla motrice un rimorchio, che può superare i 750Kg.
Aggiornamenti anche per la patente fisica: sarà unificata agli standard europei e sarà stampata in policarbonato e non più in pvc e avrà un ologramma e la firma elettronica per rendere dura la vita ai falsari. Verranno aboliti i tagliandini adesivi di aggiornamento perché la patente verrà ristampata a ogni rinnovo, anche per aumentare la corrispondenza tra la fotografia sul documento e il guidatore. Infine per recuperare i punti persi, causa infrazioni stradali, non basterà seguire un corso per “ricaricare” la patente di 6 punti ma si dovrà sostenere un esame finale. Resta invariato l’accredito di 2 punti per gli automobilisti che non commettono infrazioni in un biennio.
Fonte: 6SICURO.IT


MESSAGGIO DEL FONDATORE