lunedì 27 aprile 2015

IL PRESTITO DELLA SPERANZA -DESTINATARI

Sono persone fisiche, famiglie e microimprese che hanno difficoltà ad accedere al credito. In particolare si rivolge alle categorie fragili quali, precari, disoccupati, giovani in cerca di lavoro, etc. per sostenere progetti di vita e di imprenditorialità in fase di avvio o ristrutturazione. Il fondo non eroga direttamente denaro, ma costituisce un capitale a garanzia dei finanziamenti erogati dalla Banca. 
Il Prestito si aggiunge alle altre tradizionali forme di contrasto alla vulnerabilità economica, che le Caritas diocesane in collaborazione con altri soggetti, abitualmente erogano sul territorio. le persone fisiche e le famiglie, in particolare: 
a) persone in difficoltà economico-finanziaria: 
b) disoccupati e cassaintegrati 
c) giovani in cerca di prima occupazione, 
d) lavoratori precari, 
e) giovani coppie all’inizio del loro percorso di famiglia giuridicamente riconosciuta o in fase di costituzione, che necessitano di beni durevoli e servizi fondamentali ( è escluso il sostegno a spese voluttuarie e superflue). 
f) categorie di persone disagiate in grado di intraprendere un nuovo progetto di lavoro. Le Microimprese * che incontrano difficoltà di accesso al credito per realizzare investimenti sostenibili di crescita e sviluppo oppure sono in fase di avvio: 
g) imprese individuali, 
h) società di persone, 
i) S.R.L. semplificata ex art. 2463 bis c.c., j) società cooperative *come definite dall’articolo 18, comma 1, lett. d-bis, del D. Lgs. 6.9.2005, n. 206 (Codice del Consumo)
Il progetto di reinserimento lavorativo 
Il Prestito è finalizzato al reinserimento lavorativo oppure all’avvio di un’attività autonoma. Può essere richiesto un finanziamento per un’attività di formazione, di riqualificazione professionale, sulla base delle attitudini e delle esperienze lavorative. In base alle competenze del richiedente e alle possibilità offerte dal mercato, può essere costruito un percorso di reinserimento lavorativo o di sviluppo di un’attività autonoma I richiedenti , se persone fisiche, devono essere in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti: 
a) certificazione ISEE rilasciata da ente ufficiale abilitato, attestante lo stato di necessità; 
b) nel caso di disagio, malattia, o invalidità: copia della documentazione attestante la circostanza, rilasciata dall’INPS o da altro organo competente (Ente pubblico, Asl….) 
c) nel caso di disoccupazione: lettera di Licenziamento e periodo di preavviso o fine contratto, o iscrizione alle liste di disoccupazione Alle microimprese viene richiesto: 
1) Iscrizione alla Camera di Commercio e partita iva; 
2) Bilancio degli ultimi tre anni o di un periodo inferiore equivalente all’intero periodo di attività, 
3) Business-plan del progetto di rilancio; 
4) Business plan di start up di nuova attività; 
5) Regolarità delle posizioni fiscali e contributive (DURC)

CARTA ACQUISTI SOCIAL CARD

Che cos'è: La Social Card è una carta prepagata a supporto delle spese alimentari, del pagamento delle utenze di energia elettrica e gas, per l'acquisto di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici ed altri beni di prima necessità. Può essere utilizzata per fare acquisti in negozi convenzionati.
Contributo: vale 40 euro al mese e viene caricata ogni due mesi con 80 euro sulla base degli stanziamenti via via disponibili. Si usa come una normale carta di credito.
Rivolto a: cittadini italiani, comunitari es extracomunitari con permesso di soggiorno CE di lungo periodo:
a. che abbiano superato i 65 anni con ISEE inferiore a 6.795,38
b. alle famiglie con figli di età inferiore a 3 anni con ISEE inferiore a € 6.795,38
Dove andare: la domanda si presenta presso gli Uffici Postali abilitati
Scadenza: le carta acquisti si può richiedere in ogni momento 
Riferimenti utili:
Ministero Economia e Finanze - Carta acquisti
- numero verde Poste Italiane 800.666.888 
- numero verde Inps 803-164

sabato 25 aprile 2015

QUOTAZIONI IMMOBILI ONLINE

Online, da oggi sul sito dell’Agenzia, le quotazioni del mercato immobiliare relative al secondo semestre 2014.
I valori sono aggiornati alla revisione delle “zone Omi”, operazione effettuata a seguito delle modifiche intervenute negli ultimi dieci anni sul tessuto urbanistico e economico. A partire da questo semestre le delimitazioni dei confini seguono quelle delle particelle terreni e non più quelle dei grafi stradali.
 
I dati indicano un range orientativo ad hoc per tipologia di immobile e per zona Omi: un massimo e un minimo sia per la compravendita che per la locazione.
 
Possono essere consultati partendo dalla banca dati, selezionando periodo, provincia, comune, zona Omi, oppure utilizzando il framework cartografico “Geopoi” che permette di individuare l’immobile sulla mappa, che fornisce le informazioni previste. Gli utenti, in quest’ultimo caso, grazie a specifiche funzionalità di ricerca per indirizzo e pan/zoom, potranno accedere alle quotazioni Omi navigando sul territorio nazionale, sia dal computer che da dispositivo mobile.
 
I dati pubblicati e consultabili gratuitamente riguardano tutto il territorio nazionale, ma i riferimenti temporali hanno qualche eccezione: per L’Aquila le quotazioni disponibili includono anche il primo semestre 2009.
 
Gli eventi sismici del 6 aprile 2009 e quelli di fine maggio 2012, infatti, hanno condizionato il mercato immobiliare e per questo motivo è stata sospesa la rilevazione delle zone interessate in Abruzzo e in Emilia Romagna: non sono pubblicate le quotazioni di zone centrali di L’Aquila (B1 e B2) e alcuni comuni della sua provincia, stesso fenomeno che ha caratterizzato anche altri centri delle province di Ferrara e Modena.

Per queste zone la rilevazione del mercato immobiliare è stata sospesa temporaneamente. Nel sito sono segnalati, per ciascun comune, i periodi in cui invece è ripresa la rilevazione e di conseguenza la pubblicazione delle quotazioni.
FONTE<. FISCO OGGI

venerdì 24 aprile 2015

Spese mediche per i figli detrazione-come vanno indicate-

Le spese mediche danno diritto a una detrazione nella misura del 19% dell’ammontare totale della spesa sostenuta nell’anno d’imposta per la parte che eccede 129,11 euro. Quando l'onere è sostenuto per figli a carico, la detrazione spetta al genitore al quale è intestato il documento di spesa. Se il documento è intestato al figlio, le spese vanno suddivise tra i due genitori in relazione al loro effettivo sostenimento. Se i genitori intendono ripartire le spese in percentuale diversa dal 50%, devono annotare la circostanza sullo stesso documento di spesa. In quest’ultima ipotesi, la franchigia opera per ciascuno dei genitori

mercoledì 22 aprile 2015

contratto commercio 2015 rinnovato a marzo


Dopo oltre un anno di attesa è finalmente arrivato il rinnovo del Contratto del Commercio, che ha visto la luce nella serata del 30 marzo 2015 dopo un'intesa trattativa tra Confcommercio e i tre maggiori sindacati di settore, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uil Uiltucs.

Il nuovo CCNL del Terziario, Distribuzione e Servizi occupa oltre tre milioni di lavoratori ed è attivo dal 1 aprile 2015 al 31 dicembre 2017.

Tra le novità da segnalare:

  • aumento dei minimi tabellari: l'aumento medio è di 85 euro lordi per un IV livello da suddividere in cinque tranche:
    • 1 aprile 2015
    • 1 novembre 2015
    • 1 giugno 2016
    • 1 novembre 2016
    • 1 agosto 2017
  • Decorrenza: il vecchio contratto resta valido fino al 31 marzo di quest'anno, quindi ai lavoratori non spettano indennità di vacanza contrattuale o una tantum come successo per altri rinnovi
  • Orario di lavoro: in tema di flessibilità durante i picchi di lavoro il nuovo articolo prevede che l'azienda possa richiedere il superamento dell'orario stabilito da contratto fino a 44 ore settimanali per un massimo di 16 settimane. Le ore prestate oltre il normale orario di lavoro non saranno pagate come straordinario ma concesse come riduzione di orario nei periodi di minor carico di lavoro
  • Contratti a termine: la percentuale di conferma resta al 20% e viene applicata anche all'apprendistato
  • Lavoratori svantaggiati: in caso di lavoratori disoccupati o con reddito inferiore al minimo è possibile stipulare un contratto a tempo determinato di sostegno all'occupazione della durata di 12 mesi in cui è previsto un percorso formativo in cui i lavoratori saranno inquadrati:
    • per i primi sei mesi di due livelli inferiore rispetto alla qualifica
    • per i successivi sei mesi di un livello inferiore rispetto alla qualifica
  • Elemento economico di garanzia: come per il precedente contratto, anche in questo rinnovo è prevista l'erogazione di una determinata somma a novembre 2017 per le aziende che non applicano la contrattazione di secondo livello
FONTE: contrattolavoroblogspot

 

MESSAGGIO DEL FONDATORE

Da qualche giorno abbiamo ricominciato a pubblicare, tengo a precisare che è mia ferma volontà, causa esperienze vissute sulla propria pelle e dare ampio spazio in questo blog alla tutela del posto di lavoro, al diritto del posto di lavoro alla ferma e dura condanna di ogni tipo di mobbing e prevaricazione sui lavoratori.
Sarà mio impegno personale dare ampio spazio alle vostre lamentele,alle vostre esperienze, alle vostre richieste di aiuto e si cercherà con ferma determinazione di sensibilizzare organi come  I.N.P.S., ISPETTORATI DEL LAVORO E GUARDIA DI FINANZA,che negli ultimi anni non stanno proprio facendo la loro parte e hanno abbandonato i lavoratori e le loro famiglie al loro destino,favoriti anche con le leggi che ultimamente il governo ha sfornato,che aiutano e incoraggiano i datori di lavoro a licenziare.
E' vero che oggi non esiste più il posto sicuro, ma è pur vero che il diritto del lavoratore va rispettato e che gli organi all uopo preposti devono far rispettare questi diritti,cosa che invece non avviene nella gran parte dei casi e allora dico"  vergogna",non si gioca con la vita umana.
A voi la parola, sarà mia cura ascoltare ogni vostra lagnanza e girarla ove voi lo chiediate agli organi preposti a tutelarvi.
il consulente fiscale on line
il fondatore

domenica 19 aprile 2015

USA 2014 -L'anno dei primati per il fisco

Il 2014 è l’anno dei primati fiscali e finanziari. Per la prima volta l’Irs, cioè l’Agenzia delle Entrate statunitense, ha incassato più di 2mila miliardi di dollari di imposte e tasse, una somma senza precedenti che, con l’aggiunta dei contributi previdenziali e assicurativi versati dai lavoratori, si ferma poco oltre i 3mila miliardi di dollari. In pratica, una somma equivalente a 3 volte quanto incassato in forma di gettito annuale nel 2000. Ma tra questi record che si rincorrono ne figura uno che ha finito per oscurare gli altri, il primato dei paperoni d’America, cioè dei super-ricchi con redditi annuali che oltrepassano il fatidico milione di dollari. Troppi, per alcuni, troppo pochi, per altri.

2015, l’anno del boom dei Paperoni d’America – La cifra calcolata e monitorata dagli esperti dell’Irs è la seguente: 574mila. È il numero dei contribuenti che nel 2014 hanno riportato in dichiarazione redditi che oltrepassano il milione di dollari. Equivale, in percentuale, allo 0,3% del numero totale dei contribuenti statunitensi.

Perché ricchi? Questione di reddito – In totale, il reddito sottoposto a imposizione dichiarato dai milionari americani è stato pari a 1.820 miliardi di dollari, ovvero, somma che corrisponde al 13% dei redditi complessivi dichiarati da 170milioni di contribuenti. In pratica, il reddito medio dei Paperoni Usa è di 3,1 milioni di dollari, un dato questo 64 volte più grande rispetto a quanto guadagnato, in media sempre, da un lavoratore statunitense. Dunque, la ricchezza nella disponibilità dello 0,3 per cento dei contribuenti Usa cresce, ma allo stesso tempo s’allarga la forbice che separa i guadagni medi d’un lavoratore da quelli di un contribuente milionario. Una distanza questa che non rassicura i consiglieri economici della Casa Bianca che, al contrario, avrebbero preferito annotare un trend statistico che cogliesse una riduzione della forbice tra chi è milionario e chi non lo è.

Chi paga? E soprattutto, quanto? – L’istantanea scattata dal fisco Usa sul dato disaggregato del gettito dell’imposta sui redditi delle persone fisiche può esser letta da due diversi punti di osservazione. Ciò che è evidente, nell’immediato, deriva dal fatto che i milionari versano quasi 500miliardi di imposte sui redditi individuali, all’incirca il 37% della somma complessiva pagata dal totale dei contribuenti. Una quota questa che cresce e che mostra come i ricchi paghino una fetta sostanziale dell’Irpef statunitense. Un dato rassicurante che confligge con il calcolo dell’aliquota media che i milionari pagano, il cui tasso è pari al 27% dell’imponibile. Troppo poco, per alcuni, il giusto, per altri. Resta il fatto che se dal reddito imponibile si passa a quello lordo, ante imposta e ante deduzioni, crediti e detrazioni fiscali, allora il gap tra il contribuente medio e il contribuente milionario è difficilmente spiegabile. Infatti, il reddito imponibile dei ricchi in genere viene ridotto quasi del 70%, prima di applicarvi l’imposta e calcolare la relativa aliquota. Al contrario, il reddito imponibile d’un contribuente medio, dedotte le varie voci e detratti i crediti disponibili, appare si ridotto, ma per una percentuale del 30,35%. Al dunque, se venisse calcolata l’aliquota dell’imposta versata dai ricchi e quella pagata da un contribuente medio in riferimento ai rispettivi redditi lordi, i primi risulterebbero pagare un’imposta pari al 14% dei reddito cumulativo, mentre i secondi pagherebbero un’aliquota pari al 19-18% del totale. È questa la ragione per cui i tecnici della Casa Bianca stanno mettendo a punto un sistema che comunque impedisca a un individuo molto ricco, un milionario, di applicare un’imposta sui rispettivi redditi lordi, con una aliquota inferiore a quella che sugli stessi redditi applicherebbe un contribuente appartenente alla fascia media dei lavoratori. Il progetto è in progress, ma molti scommettono che difficilmente troverà la via del CongressO
FONTE :FISCO OGGI

FISCO IN VIAGGIO PER L'ITALIA CON CAMPER PER SPIEGARE MOD 730

Il Fisco mette le ruote per l’ottavo anno consecutivo e torna in pista per portare informazioni e assistenza fiscale ai contribuenti. Oltre a tutti i servizi forniti presso gli uffici territoriali delle Entrate, sarà possibile richiedere il codice pin per accedere al 730 precompilato e controllare in tempo reale la propria dichiarazione con l’aiuto degli esperti presenti sul camper dell’Agenzia.

Parte dall’Abruzzo il nuovo tour dell’ufficio mobile dell’Agenzia delle Entrate. I funzionari del Fisco mercoledì 15 aprile saranno presso l’ospedale San Salvatore de L’Aquila; venerdì 17, invece, faranno tappa a Campobasso, per poi attraversare tutte le regioni fino alla Sardegna, dove venerdì 3 luglio è in programma l’ultima sosta a Cagliari.

Il progetto
L’iniziativa ha l’obiettivo di creare un punto di contatto diretto sul territorio, intensificando il dialogo tra l’Amministrazione finanziaria e i cittadini. Il progetto quest’anno si svolgerà nei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio, ovvero in piena campagna di dichiarazione dei redditi, con l’obiettivo principale di spiegare ai cittadini il funzionamento e i vantaggi del nuovo 730 precompilato.
L’ufficio mobile, inoltre, fornirà i servizi abitualmente erogati presso i front-office delle Entrate:
  • informazioni sulla compilazione e trasmissione dei modelli di dichiarazione
  • abilitazione ai servizi telematici
  • consultazione delle quotazioni immobiliari
  • visure catastali e ispezioni ipotecarie
  • chiarimenti in materia di comunicazioni di irregolarità e di iscrizioni a ruolo
  • registrazione dei contratti di locazione
  • rilascio di codici fiscali e partite Iva
  • richiesta di duplicato della tessera sanitaria
  • informazioni relative a successioni e donazioni.
Le novità
La nuova edizione de “Il Fisco mette le ruote” coinvolgerà non solo le piazze ma anche le strutture ospedaliere delle principali città italiane, per fornire informazioni sul 730 precompilato ai contribuenti che hanno più difficoltà a recarsi presso gli sportelli dell’Agenzia.
L’obiettivo è ampliare l’assistenza offerta ai cittadini sul nuovo modello di dichiarazione, avviata con il lancio di due spot televisivi, realizzati in collaborazione con il dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Economia e delle Finanze, l’apertura di un sito dedicato e la pubblicazione di un tutorial sul canale YouTube delle Entrate.

Il calendario
Il percorso si articolerà in ventuno tappe totali, della durata di un giorno, con orario indicativo dalle 9 alle 17.
FONTE:  FISCO OGGI.IT

NO CANONE RAI PER GLI OVER 75

Giovedì 30 aprile scadono i termini per inviare la domanda di esenzione dal pagamento del canone Rai destinata agli ultra75enni. Per avere diritto all’esonero è necessario aver compiuto quell’età entro il 31 gennaio scorso e non aver oltrepassato nel 2014, insieme al coniuge, il reddito complessivo di 6.713,98 euro. Occorre, inoltre, non convivere con altri soggetti, diversi dal coniuge, titolari di reddito proprio.
 
Per verificare la sussistenza del requisito reddituale, va considerato che concorrono al raggiungimento del limite:
  • il reddito imponibile (al netto degli oneri deducibili) risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata per l’anno precedente. In caso di esonero dalla dichiarazione, si deve fare riferimento al reddito indicato nella Certificazione unica
  • i redditi soggetti a imposta sostitutiva o ritenuta a titolo di imposta (ad esempio, gli interessi maturati su depositi bancari, postali, Bot, Cct e altri titoli di Stato, i proventi di quote di investimenti)
  • le retribuzioni corrisposte da enti o organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica
  • i redditi di fonte estera non tassati in Italia.
Viceversa, ne sono esclusi:
  • i redditi esenti da Irpef (ad esempio pensioni di guerra, rendite Inail, pensioni di invalidità)
  • il reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze
  • i trattamenti di fine rapporto e relative anticipazioni
  • altri redditi soggetti a tassazione separata.
Modalità di invio della domanda
Per ottenere l’esenzione, è necessario presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio (il modello è reperibile sul sito dell’Agenzia, in un qualunque ufficio delle Entrate o presso gli sportelli delle sedi regionali della Rai) e una fotocopia del documento di identità.
La documentazione può essere consegnata direttamente a un ufficio territoriale delle Entrate o inviata con plico raccomandato, senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle Entrate - Direzione provinciale I di Torino - Ufficio territoriale di Torino 1 - Sportello S.A.T. - Casella postale 22 - 10121 – Torino.
FONTE:FISCO OGGI

sabato 18 aprile 2015

Messaggio del fondatore

Da una settimana è tornata la vita per chi scriveva su questo blog  ,da lunedì corrente mese riniziano gli articoli, vi aspetto numerosi nel blog e attendo i vostri commenti
il consulente fiscale on line
il fondatore

MESSAGGIO DEL FONDATORE