Da quanto si legge sui diversi ariticoli pubblicati su internet e sulle principali testate giornalistiche italiane ed europee ci sono diversi nomi famosi vip e imprenditori fra i presunti evasori fiscali scoperti dalle autorità italiane grazie alla lista Falciani. Si tratta del primo elenco giunto alla guardia di finanza, che si arricchirà nelle prossime settimane con i nomi di coloro che avevano dei conti cifrati in una banca inglese con sede a Ginevra, la Hsbc per la quale lavorava il funzionario Hervè Falciani. L'ex dipendente trafugò la lista con 127mila conti correnti riconducibili a ottantamila persone, fra cui quelli degli italiani sono circa settemila per un totale di 5.595 persone fisiche e 133 persone giuridiche che hanno depositato in Svizzera tra il 2005 e il 2006 un tesoretto di 6,9 miliardi di dollari (5,5 miliardi di euro). Soldi che potrebbero essere stati sottratti del tutto o almeno in parte al fisco. Di certo c'è che sono in parecchi, in Italia n L'elenco degli italiani era giunto alla procura di Torino che lo ha suddiviso per province in base alla residenza. I militari della Guardia di Finanza hanno già avviato gli accertamenti, in corso da parte dei detective della Tributaria. I finanzieri stanno esaminando la documentazione in loro possesso ed è probabile che scattino a breve delle perquisizioni, come già era accaduto per i nomi contenuti in un'altra lista, nota come Pessina dal nome dell'avvocato milanese che l'aveva salvata nel suo computer portatile sequestrato dalle fiamme gialle.
Le indagini al momento procedono per omessa o incompleta denuncia dei redditi. In concreto, i presunti evasori avrebbero sottratto a tassazione delle somme depositate in conti correnti alla Hsbc. L'obiettivo era quello di pagare meno tasse nascondendo quelle cifre al sicuro, in Svizzera.
Poiché dal deposito sono passati degli anni, però, in primo luogo gli inquirenti dovranno comprendere se le persone che hanno portato i soldi all'estero abbiano beneficiato del cosiddetto "scudo fiscale". Secondariamente, se le somme sottratte a tassazione siano tali da superare i limiti previsti dal codice penale, che fanno scattare il reato. È evidente che ciascuna posizione deve essere vagliata nel dettaglio, anche alla ricerca di eventuali prestanome dietro ai quali si possono nascondere coloro che hanno effettivo interesse a frodare il fisco.
Da quanto è emerso alla finanza – (con la Tributaria, e con loro collaborano anche le compagnie e le tenenze sul territorio) - sarebbe intenzionata a compiere una verifica preliminare, prima di concentrarsi su coloro che sono maggiormente sospettati dell'evasione all'estero, che saranno presumibilmente denunciati e indagati.
Le indagini al momento procedono per omessa o incompleta denuncia dei redditi. In concreto, i presunti evasori avrebbero sottratto a tassazione delle somme depositate in conti correnti alla Hsbc. L'obiettivo era quello di pagare meno tasse nascondendo quelle cifre al sicuro, in Svizzera.
Poiché dal deposito sono passati degli anni, però, in primo luogo gli inquirenti dovranno comprendere se le persone che hanno portato i soldi all'estero abbiano beneficiato del cosiddetto "scudo fiscale". Secondariamente, se le somme sottratte a tassazione siano tali da superare i limiti previsti dal codice penale, che fanno scattare il reato. È evidente che ciascuna posizione deve essere vagliata nel dettaglio, anche alla ricerca di eventuali prestanome dietro ai quali si possono nascondere coloro che hanno effettivo interesse a frodare il fisco.
Da quanto è emerso alla finanza – (con la Tributaria, e con loro collaborano anche le compagnie e le tenenze sul territorio) - sarebbe intenzionata a compiere una verifica preliminare, prima di concentrarsi su coloro che sono maggiormente sospettati dell'evasione all'estero, che saranno presumibilmente denunciati e indagati.
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