Si tratta di alcuni brevi cartoni
animati realizzati da Bruno Bozzetto, autore di numerosi lungometraggi e
cortometraggi di animazione di grande successo, in collaborazione con il
giornalista Lorenzo Pinna.
A partire dal 1° gennaio 2012, le
anzianità contributive maturate dopo il 31 dicembre 2011 verranno calcolate per
tutti i lavoratori con il sistema di calcolo contributivo.
Il sistema contributivo è un sistema di calcolo della pensione che si basa su tutti i contributiversati durante l'intera vita assicurativa.
Si distingue dal sistema di calcolo retributivo, che si basa sulla media delle retribuzionipercepite negli ultimi anni di vita lavorativa.
Quindi tutti i lavoratori che avrebbero usufruito di una pensione calcolata esclusivamente con il calcolo retributivo avranno una pensione in pro rata calcolata con entrambi i sistemi di calcolo.
Il sistema contributivo è un sistema di calcolo della pensione che si basa su tutti i contributiversati durante l'intera vita assicurativa.
Si distingue dal sistema di calcolo retributivo, che si basa sulla media delle retribuzionipercepite negli ultimi anni di vita lavorativa.
Quindi tutti i lavoratori che avrebbero usufruito di una pensione calcolata esclusivamente con il calcolo retributivo avranno una pensione in pro rata calcolata con entrambi i sistemi di calcolo.
La pensione di vecchiaia, per le donne
iscritte all'AGO e forme sostitutive, a partire dal 1° gennaio 2012 si
conseguirà a 62 anni ed entro il 2018 si dovrà arrivare a 66 anni di
età. Ci sarà quindi parità tra uomini e donne.
Sempre da gennaio 2012 per le
lavoratrici autonome e le iscritte alla Gestione separata, l’età pensionabile è
fissata a 63 anni e 6 mesi e per il 2018 a 66 anni
di età.
Le donne del settore pubblico iscritte a Fondi
esclusivi dal 1° gennaio 2012 potranno conseguire la pensione di vecchiaia a 66
anni.
Gli uomini del settore privato e
pubblico, sia dipendenti sia autonomi, già dal 2012 conseguono la pensione a 66
anni.
Tutti, uomini e donne, devono avere
un’anzianità contributiva di almeno 20 anni.
Dal 1° gennaio 2012 la pensione di
anzianità non esisterà più. Sarà sostituita dalla pensione anticipata.
Non bastano più i 40 anni ma ce ne vogliono per l’anno 2012 41 e 1 mese per le
donne e 42 e 1 mese per gli uomini.
I requisiti, oltre ad essere soggetti
all’adeguamento alla speranza di vita (per l’anno 2013 pari a 3 mesi), sono
aumentati di un mese per l’anno 2013 e di un ulteriore mese a decorrere dal
2014.
Il meccanismo delle quote è stato abolito così come la
finestra di scorrimento di 12 mesi di attesa (finestra mobile).
Per coloro che perfezionano i requisiti
per l’accesso alla pensione a decorrere dal 1° gennaio 2012 la pensione di
vecchiaia e la pensione anticipata decorreranno dal 1° giorno del mese
successivo alla maturazione dei requisiti.
È richiesta la cessazione di qualsiasi
tipo di attività lavorativa alle dipendenze di terzi alla data di decorrenza
della pensione. Non e', invece, richiesta la cessazione dell'attività
svolta in qualità di lavoratore autonomo.
Sono stati introdotti dei disincentivi
per chi chiede la pensione anticipata prima dei 62 anni.
Infatti, sulla quota del trattamento
pensionistico relativa alle anzianità contributive maturate antecedentemente al
1° gennaio 2012 è applicata una riduzione pari a 1 punto percentuale per ogni
anno di anticipo nell'accesso al pensionamento rispetto all'età di 62 anni;
tale riduzione è elevata a 2 punti percentuali per ogni anno ulteriore di
anticipo rispetto a due anni (ovvero rispetto ai 60 anni di età).
La riduzione non si applica a chi matura il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, se tale anzianità contributiva derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, inclusi i periodi di astensione per maternità, per servizio militare, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni.
La riduzione non si applica a chi matura il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, se tale anzianità contributiva derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, inclusi i periodi di astensione per maternità, per servizio militare, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni.
Oltre all’innalzamento dell’età viene
affiancata anche una certa flessibilità nell’uscita dal lavoro.
Da 62 anni a 70 anni il pensionamento sarà flessibile con applicazione
dei relativi coefficienti di trasformazione del capitale accumulato con il
metodo contributivo calcolati fino a 70 anni, fermo restando il rispetto dei
limiti ordinamentali nel pubblico impiego.
In via eccezionale, per i lavoratori del
settore privato, iscritti all’AGO e alla forme sostitutive, è stato previsto
quanto segue:
·
i lavoratori che entro il 31 dicembre 2012 maturano 36 anni di
contribuzione e 60 anni di età o 35 di contribuzione e 61 di età potranno
andare in pensione anticipata al compimento dei 64 anni di età;
·
le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2012 maturano almeno 20 anni
e alla medesima data conseguano un’età anagrafica di almeno 60 anni
potranno andare in pensione di vecchiaia al compimento dei 64 anni di età.
La “riforma delle pensioni”, con
l’aumento dell’età pensionabile e l’abolizione delle pensioni di anzianità, non
si applica:
·
ai lavoratori che maturano i requisiti previsti entro il 31
dicembre secondo la normativa vigente alla predetta data del 31 dicembre
2011;
·
alle lavoratrici dipendente ed autonome, in presenza di un'anzianità
contributiva pari o superiore a trentacinque anni e di un'età pari o superiore
a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici
autonome per le quali, in via sperimentale fino al 31 dicembre
2015, è confermata la possibilità di conseguire il diritto all'accesso al
trattamento pensionistico di anzianità qualora optino per una liquidazione del
trattamento medesimo secondo le regole di calcolo del sistema contributivo, a
condizione che la decorrenza del trattamento pensionistico si collochi entro il
31 dicembre 2015.
E’ previsto il blocco dell’adeguamento
all’inflazione per il 2012 e il 2013, per i trattamenti pensionistici che superano 1.402
euro nel 2011.
FONTE <.INPS.IT
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