Da
oggi ci vorrà la patente per prendere la patente. Le vecchie 9 categorie saranno
scorporate in 15, tra categorie principali e
sottocategorie (AM; A1; A2; A; B1; B; BE; C1; C1E; C; CE; D1; D1E; D; DE),
che permetteranno all’Italia di adattarsi alle direttive europee.
Il decreto legislativo 59/2011 ha
apportate delle modifiche nette alle regole per ottenere la licenza di guida,
attenendosi alla direttiva europea 2006/126 e 2009/133, con lo scopo di
migliorare il livello di sicurezza stradale, la formazione dei conducenti e ad
armonizzare e facilitare la libera circolazione di merci e persone in Europa.
Una
“rivoluzione” necessaria da tempo, ma a cui siamo arrivati solo
oggi.
Cosa
cambia effettivamente con la nuova patente?
Chi
ha ottenuto la patente di guida entro il 18 gennaio non sarà soggetto a nessuna
modifica, le licenze ottenute entro questa data
conserveranno la loro efficacia. Invece chi vorrà ottenere la patente di guida
da oggi dovrà prendere in considerazione alcune novità. La più corposa riguarda
le sottocategorie, che permetteranno ai cittadini di guidare solo una parte dei
veicoli appartenenti alla categoria principale.
Scompare
il vecchio “patentino” o più correttamente il CIGC (Certificato
d’Idoneità alla Guida di un Ciclomotore ) che viene sostituito dall’esordiente
categoria AM, una vera e propria patente riconosciuta a livello europeo. I
corsi per conseguire la patente
AM non saranno più impartiti dalle scuole,
quindi il ragazzo si potrà presentare all’esame da privatista o seguendo un
corso presso le autoscuole (non obbligatorio). Esame che a parità di domande
del vecchio patentino richiederà
un errore in meno, in modo da innalzare la preparazione
dei giovani piloti.
La patente di categoria A, necessaria per poter guidare le moto, si scinde in due
sottocategorie in modo da permettere un “accesso graduale” alle moto più
potenti. La patente
A1 si potrà conseguire al sedicesimo anno
di età e permetterà di guidare moto di cilindrata inferiore i 125cc, mentre la
nuova patente
A2 permettere ai maggiorenni di guidare
moto fino a 35kW. Per sostenere l’esame della patente A, che come in passato permette di guidare moto senza
limitazione, bisognerà avere 20 anni e avere la patente A2 da almeno due anni,
in caso contrario bisognerà attendere i 24 anni.
La patente di categoria B, necessaria per guidare le auto, sarà affiancata
dalla patente
B1 che sarà necessaria per guidare le
microcar con massa superiore i 400 Kg e sarà conseguibile al compimento dei 16
anni. Per i veicoli elettici la massa consentita non comprende il peso delle
batterie e il veicolo non deve sviluppare una potenza massima superiore i 15kW.
Anche
la categoria C (necessaria per i camion) e la D (autobus) avranno una
sottocategoria, che permetterà anche ai più giovani di
guidare questo tipo di veicoli. Lapatente C1 potrà
essere conseguita a 18 anni mentre per la C bisognerà attendere i 21, mentre
l’esame per la patente
D1 si potrà sostenere a 21 anni per poi
passare alla D compiuti i 24 anni.
Le categorie di patente che integrando
la lettera “E” offrono di applicare alla motrice un rimorchio, che
può superare i 750Kg.
Aggiornamenti anche per la patente fisica: sarà unificata agli standard europei e sarà stampata
in policarbonato e non più in pvc e avrà un ologramma e la firma
elettronica per rendere dura la vita ai falsari.
Verranno aboliti i tagliandini adesivi di aggiornamento perché la patente verrà
ristampata a ogni rinnovo, anche per aumentare la corrispondenza tra la
fotografia sul documento e il guidatore. Infine per recuperare i punti persi, causa infrazioni stradali, non basterà seguire un
corso per “ricaricare” la patente di 6 punti ma si dovrà sostenere un esame
finale. Resta invariato l’accredito di 2 punti per gli automobilisti che non
commettono infrazioni in un biennio.
Fonte: 6SICURO.IT
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