Ancora pochi giorni per opporsi all’utilizzo delle spese sanitarie sostenute nel 2016 ai fini della predisposizione della dichiarazione. Basta accedere al sito del Sistema tessera sanitaria (anche tramite le credenziali Fisconline) e selezionare le singole voci per le quali si vuole manifestare il proprio diniego all’invio delle informazioni all’amministrazione.
Come previsto dal Dlgs 175/2014, sono tenuti a inviare al Sistema tessera sanitaria i dati relativi alle prestazioni erogate: le aziende ospedaliere, quelle sanitarie locali, gli istituti di ricovero e cura, i policlinici universitari, le farmacie pubbliche e private, i presidi di specialistica ambulatoriale e gli iscritti all’albo dei medici chirurghi e odontoiatri. L’obbligo, a partire dal 1° gennaio 2016, è stato esteso ad altri soggetti: gli esercizi commerciali che svolgono attività di distribuzione al pubblico di farmaci (parafarmacie), gli iscritti agli albi professionali degli psicologi, degli infermieri, delle ostetriche/i, dei tecnici sanitari di radiologia medica e gli ottici (decreto Mef del 1° settembre 2016).
Per quest’anno, il termine per la trasmissione dei dati, ordinariamente fissato al 31 gennaio, è stato posticipato al 9 febbraio 2017. Di conseguenza, è stato ridefinito anche l’intervallo temporale entro il quale i contribuenti possono comunicare la propria opposizione, dal 10 febbraio al 9 marzo (dal 2018, ritornerà dal 1° al 28 febbraio).
In caso di familiare a carico
Qualora il cittadino che ha deciso di non rendere disponibile all’Agenzia delle Entrate i dati (o alcuni di essi) e quindi di non farli inserire nella precompilata fosse fiscalmente a carico di un familiare, quest’ultimo non visualizzerà le informazioni sulle spese sanitarie e i rimborsi per i quali è stata espressa opposizione all’utilizzo.
È l’ultima chance per l’opposizione
Quella attraverso il sito del Sistema tessera sanitaria è l’ultima opportunità per manifestare il diniego alla trasmissione dei dati relativi alle spese sanitarie del 2016.
Fino allo scorso 31 gennaio, infatti, è stato possibile comunicare l’opposizione direttamente all’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposito modello (posta elettronica, consegna a un qualsiasi ufficio territoriale o telefonata a un centro di assistenza multicanale).
Inoltre: in caso di scontrino parlante, bastava non fornire il proprio codice fiscale; per le prestazioni rese da un medico o una struttura sanitaria, era sufficiente chiedere l’annotazione dell’opposizione sul documento fiscale.
Resta salvo che le spese per le quali è stata esercita l’opposizione, a condizione che abbiano i necessari requisiti per la detraibilità, potranno comunque essere inserite in dichiarazione durante la fase di integrazione/modifica della precompilata
fonte : fisco e tasse
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martedì 7 marzo 2017
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