La Garanzia
Giovani è il Piano Europeo per la
lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti
dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori
al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento,
istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non
sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico
o formativo
In sinergia
con la Raccomandazione europea del 2013, l'Italia dovrà garantire ai
giovani al di sotto dei 30 anni un'offerta qualitativamente valida di
lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi
dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione
formale.
Se sei un giovane tra i 15 e i 29 anni, residente
in Italia – cittadino comunitario o straniero extra UE, regolarmente
soggiornante – non impegnato in un’attività lavorativa né inserito
in un corso scolastico o formativo, la Garanzia Giovani è un’iniziativa
concreta che può aiutarti a entrare nel mondo del lavoro, valorizzando le tue
attitudini e il tuo background formativo e professionale.
Programmi,
iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati, incentivi: sono
queste le misure previste a livello nazionale e regionale per offrire
opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, in un’ottica
di collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati coinvolti.
Per stabilire
in modo opportuno il livello e le caratteristiche dei servizi erogati e
aumentarne l'efficacia, si è scelto di introdurre un sistema di profiling
che tenga conto della distanza dal mercato del lavoro, in un'ottica di
personalizzazione delle azioni erogate: una serie di variabili, territoriali,
demografiche, familiari e individuali profilano il giovane permettendo così di
regolare la misura dell'azione in suo favore. Dall' 1 febbraio 2015 le
modalità di calcolo del profiling sono aggiornate a seguito del
Decreto Direttoriale del 23 gennaio 2015 n.10, che mette fine alla
fase di sperimentazione avviata l'1 maggio 2014
I corsi di
formazione legati alla Garanzia Giovani, si basano su un sistema che premia gli enti
incaricati di gestirli, più che i partecipanti. In quasi tutte le Regioni, il
70% dei compensi spettanti ai formatori viene infatti erogato subito,
mentre soltanto il 30% dipende dai risultati raggiunti, cioè
dall'efficacia dimostrata nell'aiutare i giovani a trovare un impiego. Per
questo, Libera e il Gruppo Abele chiedono al ministro del Lavoro, Giuliano
Poletti, di fare un atto di coraggio per smascherare i corsi inutili. La
soluzione consiste nel seguire l'esempio virtuoso del Piemonte, unica
Regione in Italia che ha scelto di concedere il 50% dei compensi spettanti ai
formatori all’atto dell’attivazione dei corsi e la restante metà solo quando le
attività di training professionale ottengono un successo. Chi non porta a casa
il risultato, insomma, in Piemonte verrà pagato molto meno.
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