sabato 8 gennaio 2011

PENSIONI AUMENTI AL MINIMO NEL 2011

Sono in arrivo aumenti minimi per le pensioni dei lavoratori dipendenti del settore privato e della Pubblica amministrazione. La rivalutazione dei trattamenti, dell'1,4%, scatterà a partire da gennaio 2011.
Da gennaio le pensioni dei lavoratori dipendenti del settore privato e quelli della Pubblica amministrazione aumenteranno ancora meno rispetto agli anni passati. L'aumento (perequazione automatica) sarà dell'1,4%. L'aliquota è ancora provvisoria in attesa di conoscere l'indice definitivo dell'inflazione per il 2010: il che avverrà solo a fine dicembre. Nel frattempo, gli enti previdenziali devono provvedere al rinnovo dei mandati di pagamento per il 2011, sulla base di un dato provvisorio che dovrà esser indicato nel corso del mese di novembre da un apposito decreto del ministro dell'Economia, di concerto con il ministro del Lavoro. Tale valore provvisorio, basato sugli ultimi dati Istat, dovrebbe, quindi, corrispondere all'1,4%. L'aumento sarà ancor più contenuto per le pensioni medio-alte: il 31 dicembre scade il triennio durante il quale veniva applicato l'aggiornamento al 100% dell'Istat sui trattamenti di importo sino a 2.305 euro.
PENSIONI AL MINIMO Con l'aumento del 1,4% l'importo del trattamento minimo passa dagli attuali 460,97 a 467,43 euro al mese. Sempre in base allo stesso coefficiente aumenta anche l'assegno sociale: da 411,53 a 417,30 euro al mese. L'assegno sociale, istituito dalla legge 335/1995 con effetto dal 1° gennaio 1996, ha sostituito la vecchia pensione sociale e le relative maggiorazioni. La pensione sociale, che viene corrisposta a coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 1995, raggiunge 343,90 euro al mese. È una prestazione strettamente assistenziale per cui non sono richiesti requisiti assicurativi o contributivi.
LE PENSIONI SUPERIORI AL MINIMO Per le pensioni il cui importo supera il trattamento minimo, l'aliquota percentuale d'aumento si applica a scalare, secondo determinate fasce d'importo. Infatti, l'articolo 5 della legge 127/2007 stabilisce che «per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici, compresi tra tre e cinque volte il trattamento minimo Inps, l'indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato, limitatamente al triennio 2008/2010, secondo l'articolo 34 della legge 23 dicembre 1998 n° 448». In altre parole, nel triennio 2008/2010 gli aggiornamenti sono stati effettuati per il 100% dell'indice Istat sull'importo mensile sino a cinque volte il trattamento minimo e per il 75% sulla quota mensile eccedente cinque volte l'importo del trattamento minimo. Poiché a tutt'oggi non è pervenuto alcun intervento legislativo in proposito, si presume che per il 2011 l'aggiornamento sarà: il 100% sull'importo mensile sino a tre volte il trattamento minimo Inps, il 90% sulla quota mensile compresa tra tre e cinque volte il trattamento minimo e il 75% sulla quota mensile eccedente cinque volte l'importo del trattamento minimo. In pratica, l'aumento per il 2011 sarà così articolato: l'1,4% (ossia l'aliquota intera) sulla fascia di pensione mensile sino a 1.382,91 euro (il triplo del minimo per il 2010); 1,26% (ossia il 90% dell'incremento) sulla fascia compresa tra i 1.382,91 e 2.304,85 euro (cinque volte il minimo 2010); 1,05% sulla quota mensile eccedente 2.304,85 (cinque volte il minimo 2010).
IL MINIMO DA UN “MILIONE” Le pensioni liquidate in base all'articolo 38 della legge 448/2001 (legge finanziaria 2002) che ha consentito ai titolari di riscuotere 516,48 euro (il famoso minimo da un milione di vecchie lire al mese) aumenteranno dal gennaio 2011 a 603,87 euro. Dal prossimo anno il “milione” per gli ultrasettantenni (o ultrasessantenni se invalidi totali) potrà essere concesso a condizione che l'interessato non consegua redditi propri d'importo superiore a 9.624,03 euro. Se poi l'intestatario della pensione è coniugato, è indispensabile che il reddito, cumulato con quello del coniuge, non superi i 15.048,93 euro.

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