venerdì 26 giugno 2015

LAVORO-GARANZIA GIOVANI



La Garanzia Giovani  è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo

In sinergia con la Raccomandazione europea del 2013, l'Italia dovrà garantire ai giovani al di sotto dei 30 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale.

Se sei  un giovane tra i 15 e i 29 anni, residente in Italia – cittadino comunitario o straniero extra UE, regolarmente soggiornante  – non impegnato in un’attività lavorativa né inserito in un corso scolastico o formativo, la Garanzia Giovani è un’iniziativa concreta che può aiutarti a entrare nel mondo del lavoro, valorizzando le tue attitudini e il tuo background formativo e professionale.

Programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati, incentivi: sono queste le misure previste a livello nazionale e regionale per offrire opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, in un’ottica di collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati coinvolti.

Per stabilire in modo opportuno il livello e le caratteristiche dei servizi erogati e aumentarne l'efficacia, si è scelto di introdurre un sistema di profiling che tenga conto della distanza dal mercato del lavoro, in un'ottica di personalizzazione delle azioni erogate: una serie di variabili, territoriali, demografiche, familiari e individuali profilano il giovane permettendo così di regolare la misura dell'azione in suo favore. Dall' 1 febbraio 2015 le modalità di calcolo del profiling sono aggiornate a seguito del Decreto Direttoriale del 23 genn​aio 2015 n.10, che mette fine alla fase di sperimentazione avviata l'1 maggio 2014


I corsi di formazione legati alla Garanzia Giovani,  si basano su un sistema che premia gli enti incaricati di gestirli, più che i partecipanti. In quasi tutte le Regioni, il 70% dei compensi spettanti ai formatori viene infatti erogato subito, mentre soltanto il 30% dipende dai risultati raggiunti, cioè dall'efficacia dimostrata nell'aiutare i giovani a trovare un impiego. Per questo, Libera e il Gruppo Abele chiedono al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, di fare un atto di coraggio per smascherare i corsi inutili. La soluzione consiste nel seguire l'esempio virtuoso del Piemonte, unica Regione in Italia che ha scelto di concedere il 50% dei compensi spettanti ai formatori all’atto dell’attivazione dei corsi e la restante metà solo quando le attività di training professionale ottengono un successo. Chi non porta a casa il risultato, insomma, in Piemonte verrà pagato molto meno.

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