martedì 5 luglio 2011

studi di settore inviate centoventimila comunicazioni di irregolartità

spuntata ieri una norma che consentirà di effettuare accertamenti di tipo induttivo per chi commette errori nella compilazione dei modelli relativi agli studi
La novità che dovrà naturalmente passare al vaglio del Parlamento arriva negli stessi giorni in cui dall'agenzia delle Entrate, come avviene ormai da quattro-cinque anni, sono partite le segnalazioni delle anomalie. In particolare, a 122.408 contribuenti, che pure sono stati congrui, sono state inviate le comunicazioni relativi a indici di incoerenza riscontrati per il periodo 2007-2009 sulla base dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore
Dal 10 giugno è stata creata una sezione sul sito delle Entrate per chi intendesse spiegarne le ragioni ovvero volesse denunciare volontariamente eventuali imprecisioni delle comunicazioni. Ma la campagna dell'amministrazione finanziaria per il recupero di gettito non si ferma qui. In una circolare interna del 16 giugno alle direzioni regionali, il direttore centrale accertamento, Luigi Magistro, fa anche presente che attraverso Entratel sono state indirizzate agli intermediari altre 68.694 comunicazioni aventi a oggetto irregolarità sempre relative agli studi di settore
. Nella circolare si sottolinea inoltre come l'applicazione Gerico Uffici disponibile da Serpico consenta agli uffici di consultare, per effettuare i necessari riscontri, i dati comunicati ai fini dell'applicazione degli studi di settore relativi ai periodi d'imposta fino al 2009.
Si tratta, in sostanza, di comunicazioni fatte dall'amministrazione che, incrociando i dati disponibili, ha verificato la probabile esistenza di irregolarità dovute a omessa o infedele compilazione del modello studi oppure perché il contribuente ha invocato una causa di inapplicabilità o di esclusione dagli studi stessi non veritiera. In queste circostanze, ma ovviamente si deve trattare di gravi infedeltà che determinano l'applicazione della sanzione prevista dal comma 2 bis dell'articolo 1 del decreto legislativo 471 del 1997 e non della semplice compilazione sbagliata di un rigo, ora potrebbe scattare l'accertamento induttivo in base al secondo comma dell'articolo 39 del Dpr 600 del 73. Controlli nei quali è possibile prescindere dalle scritture contabili, per cui gli uffici possono contestare un certo livello di reddito sulla base di elementi di fatto comunque raccolti.
fonte:il sole 24 ore

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